7 incontri a Torino su sanscrito, letteratura e pensiero

Incoraggiato dal rilassamento delle norme anti-covid e desideroso io stesso di interagire con un uditorio in carne ed ossa, ho intenzione di organizzare, dopo Pasqua, fra aprile e l’inizio di giugno, a Torino in via Baretti 3, 7 incontri settimanali (dalle 18,30 alle 20,30) dedicati, con taglio divulgativo, al sanscrito, ognuno su argomenti diversi.

Nel primo incontro (“Il sanscrito fra mito e realtà”, giovedì 21 aprile) vorrei ripercorrere sinteticamente le tappe del rapporto dell’Occidente col sanscrito, e così facendo cogliere l’impatto sul piano culturale per l’Occidente dell’incontro col sanscrito (e con la civiltà indiana classica in generale), per giungere poi a discutere cosa esso ci offra oggi. In tutto questo si chiarirà anche l’origine del mito (che ha un fondamento di tipo religioso e che è stato ripreso dalla New-Age) di una potenza magica di questa lingua, che la renderebbe miracolosa grazie alle vibrazioni prodotte pronunciandola.

Il secondo incontro (“Leggere il sanscrito: la poesia”, mercoledì 27 aprile) sarà un vero e proprio workshop di pronuncia e trascrizione del sanscrito, che culminerà nella lettura di passi e versi in sanscrito. Adottando un’ottica interna al sanscrito, cioè descrivendo ogni suono nei termini in cui l’hanno descritto gli antichi grammatici indiani, si prenderà coscienza del punto preciso, nel cavo orale, di ogni suono del sanscrito, e dei diversi “sforzi” di fonazione alla base di ogni suono. Imparare a pronunciare il sanscrito sarà l’occasione per apprezzare la dimensione fisica della pronuncia di ogni suono, e nella lettura dei versi constateremo l’abilità degli antichi poeti indiani di accordare il piano del suono con quello del senso poetico espresso.

Il terzo incontro (“Il Māhābhārata: trama e personaggi principali”, giovedì 5 maggio) lo voglio dedicare al Māhābhārata, e il quarto (“Il Rāmāyaṇa: trama e personaggi principali”, giovedì 12 maggio) al Rāmāyaṇa, due monumenti letterari dell’India antica che segnano per sempre la vicenda letteraria indiana, come l’Iliade, l’Odissea e l’Eneide segnano quella occidentale. Immaginando di parlare ad un uditorio che ne sa poco o niente, mi soffermerò soprattutto sulle trame e sui personaggi principali, cercando di mettere in luce lo spirito delle due opere con un’analisi più ravvicinata di alcuni episodi-chiave di ognuna di esse.

Nel quinto incontro (“Il Nāṭyaśāstra e il teatro indiano antico”, giovedì 19 maggio) parlerò del teatro indiano antico, cercando di mettere in luce, attraverso la menzione di specifiche opere, scene e personaggi, in cosa esso differisca dal teatro occidentale e che altra concezione del teatro ne sia alla base. Questo mi porterà al Nāṭyaśāstra, o “Trattato sul teatro”, opera enciclopedica sul teatro, sulla danza e sulla musica, dove troviamo la prima versione della teoria del rasa o “gusto”, fonte di gioia e di conoscenza che l’opera ben concepita e recitata suscita nell’uditorio, teoria alla base di gran parte dell’estetica indiana, e dall’afflato universale.

Il sesto incontro (“La poesia lirica: filosofica ed erotica”, giovedì 26 maggio) sarà dedicato alla poesia lirica, che in sanscrito ci è giunta oltre che sotto forma di poemi più o meno lunghi anche sotto forma di poesie brevissime, che in soli quattro versi sono capaci di esprimere un profondo senso poetico. Sarà su questo tipo di produzione che mi concentrerò, leggendo dal sanscrito, traducendo e commentando alcuni versi dei più famosi poeti antico-indiani, in particolare versi con un significato filosofico e versi erotici.

L’ultimo incontro (“La Storia di Nanda e il buddismo indiano antico”, giovedì 2 giugno) prenderà spunto dall’opera di Aśvaghoṣa, il Saundarananda, che ho tradotto per Marietti nel 2020 (“La Storia di Nanda”, Marietti, 2020) come chiave di accesso per indagare il pensiero e il messaggio del Buddha (VI a.C.), dato che l’opera è concepita come una vera e propria apologia del buddismo, fatta dal poeta per gli ambienti della corte del re Kaniṣka II sotto forma di poema elegante (è in effetti l’opera più antica di kāvya, o letteratura d’arte, a noi pervenuta).

Costo di ogni incontro: Euro 15
Per informazioni e iscrizioni: info@sanscrito.it — tel. 3480724840

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