Archivi categoria: Società

Lo strapotere dei soldi

Potremmo essere spinti a pensare che l’attuale strapotere dei soldi dipenda dall’importanza che essi hanno assunto nel mondo capitalistico in cui tutti viviamo ormai da secoli. Eppure il famoso poeta sanscrito Bhartṛhari, di datazione incerta (fra il IV e il VI d.C.), è già perfettamente al corrente che la “virtù” più importante sono i soldi, come testimonia questo verso: Continua a leggere

L'”ideologia” della Bhagavadgītā

La Bhagavadgītā fa parte del Mahābhārata (risalente ai primi secoli d. C.), immenso poema (più di 100000 versi) che narra l’epopea di una famiglia reale, i Bhārata (tutti discendenti da un mitico re Bharata), che per una diatriba fra due ali di cugini, i Kaurava e i Pāṇḍava, finisce per sterminarsi a vicenda in una sanguinosa guerra che coinvolge tutti i regni e i popoli dell’India.
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Le infinite battaglie del rAmAyaNa e del mahAbhArata

E’ evidente che esista una relazione profonda fra il rAmAyaNa (rAma.) e il mahAbhArata (mahA.) nel senso che il primo è stato scritto avendo ben presente l'”opera” che il secondo è, e in più di un modo ad esso risponde.
Ne sono esempi evidenti il culto di rAma-viSNu nel rAmA. e quello di kRSNa-ziva nel mahA.,
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La fase antichissima: ricchezza e misteri

Quando guardiamo al sub-continente Indiano nella sua fase proto-storica, e in particolare al periodo che va dal III millennio a.C. alla prima metà del I millennio a.C., siamo colpiti sia dalla ricchezza e abbondanza dei prodotti culturali (tangibili e intangibili) a noi giunti, sia dall’esistenza di questioni, di cruciale importanza, ancora sostanzialmente irrisolte. Continua a leggere

7 incontri a Torino su sanscrito, letteratura e pensiero

Incoraggiato dal rilassamento delle norme anti-covid e desideroso io stesso di interagire con un uditorio in carne ed ossa, ho intenzione di organizzare, dopo Pasqua, fra aprile e l’inizio di giugno, a Torino in via Baretti 3, 7 incontri settimanali (dalle 18,30 alle 20,30) dedicati, con taglio divulgativo, al sanscrito, ognuno su argomenti diversi. Continua a leggere

Le ragioni del diniego: dal Kāmasūtra

In un interessante passo (5.1.17-5.1.42) del Kāmasūtra di Vātsyāyana, il famoso testo sull’Eros dell’India antica (ca III d.C), l’autore elenca tutti i motivi per cui una donna, pur desiderata, può rifiutare di concedersi. L’elenco è molto eterogeneo, includendo perlopiù motivazioni personali di lei, Continua a leggere

E’ uscita la mia traduzione!

Tradurre il Saudarananda di Aśvaghoṣa, o “La Storia di Nanda” (uscito in questi giorni edito da Marietti Nanda), non è stato affatto facile e mi ha preso moltissimo tempo. Pur non essendo scritto in un sanscrito particolarmente complicato e pur avendo una trama semplice e perfettamente delineata, il testo è non di rado di diffile interpretazione Continua a leggere

Dall’arthaśāstra di Kauṭilya: lo svadharma

L’arthaśāstra di Kauṭilya è un testo molto importante e interessante. In uno stile sintetico, spesso quasi lapidario, Kauṭilya descrive, in questo testo sicuramente antico ma di datazione incerta (si oscilla dal III a.C. al III d.C.), lo stato ideale, con particolare attenzione alla figura del re e dei ministri, all’economia, alla giustizia e alla politica estera (guerra, difesa, strategie espansive).
Nel passo tradotto di seguito (1.3.5-1.3.13) si affronta il tema dello svadharma o dei compiti specifici dei diversi “gruppi sociali” (varṇa) e delle diverse “condizioni di vita” (āśrama). Continua a leggere

Dal Mahābhārata: l’episodio della maledizione di Pāṇḍu

L’episodio della maledizione del cervo a Pāṇḍu ci racconta il motivo dell’impossibilità di Pāṇḍu di avere figli, fatto narrativamente cruciale perché è alla base dell’origine divina, da parte di padre, dei “figli” di Pāṇḍu, i cinque Pāṇḍava protagnisti del Mahābhārata.

Da notare in questo passo, oltre al ritmo incalzante del dialogo fra Pāṇḍu e il cervo morente, e all’atmosfera mitologica, sono: Continua a leggere

Il passaggio dai bhāva ai rasa in Bharata: uno sguardo alla teoria dei guṇa o “qualità”

Secondo Bharata esistono otto sthāyibhāva o “emozioni di base condivise da tutti gli esseri umani”, i.e. 1) rati “passione d’amore”, 2) hāsa “ilarità”, 3) śoka “dolore”, 4) krodha “ira”, 5) utsāha “forza morale”, 6) bhaya “paura”, 7) jugupsā “disgusto” e 8) vismaya “stupore”, emozioni di base che sono in un certo senso la materia prima di ogni performance teatrale (e della nostra stessa esistenza). Continua a leggere