L’inizio e la conclusione dell’eros: dal Kamasutra

L’inizio e la conclusione dell’eros. (II, 10, 1-13)

L’uomo raffinato, insieme ai suoi amici e ai servitori, [giunto] a casa sua, ben preparata per essere una residenza d’amore, carica d’incensi profumati e tutta cosparsa di fiori, può approcciare la donna, profumata e agghindata e che avrà già bevuto adeguatamente, con parole carine e facendola bere ancora un po’.
Si sieda alla sua sinistra e indugi sui suoi capelli, o sul bordo della veste, o sul nodo che la tiene chiusa. Per stimolare la passione, col braccio sinistro l’abbracci delicatamente. Continua a leggere

Corso di sanscrito a Milano 2019-2020

Sono aperte le iscrizioni al corso di sanscrito a Milano aperto a tutti.
Nessuna conoscenza specifica richiesta: tutti i concetti grammaticali vengono spiegati a partire da zero.
Durata: 3 Moduli da 20 ore da Novembre a Giugno in incontri settimanali da due ore l’uno.
(Il corso completo si svolge nell’arco di tre anni, ognuno con tre moduli da 20 ore l’uno)
Costo: a partire da 200 Euro per modulo da 20 ore (10Euro/h)
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Praticare sanscrito

Negli ultimi 20 anni in italiano si è diffuso l’uso del verbo praticare, per intendere l’introduzione nella propria vita di attività che vengono ripetute con costanza, da distinguersi però nettamente sia dallo sport, attività fisica più o meno intensa e ripetitiva, sia dallo studio e in genere dalle attività di tipo intellettuale, prettamente riflessive e astratte, lontane dalla vita pratica.
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Cos’è il sanscrito?

Il sanscrito è una lingua antica appartenente alla famiglia delle lingue indo-europee, famiglia cui appartengono la maggior parte delle lingue europee, le lingue slave, il farsi (lingua dell’Iran) e molte lingue indiane (ad eccezione delle lingue del Sud appartenenti a famiglie diverse).
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Dalla linguistica al sanscrito

Non mi stanco mai di ricordare ai miei allievi che la linguistica moderna è nata con la scoperta del sanscrito, checché ne dica Michel Foucaoult nel suo memorabile Les mots et les Choses, il quale giustamente mette in luce la relazione imprescindibile fra l’apparire di una nuova conoscenza o pratica sociale, e un “vuoto” culturale o politico che si è venuto a creare (è l’assioma della famosa “archeologia del sapere” di cui lui fu inventore e massimo esperto), vuoto senza il quale non può prendere corpo la novità culturale o politico-sociale presa in esame.
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