Archivi categoria: Sanscrito

Il Mettāsutta o “Discorso sull’apertura amichevole”

Il “Discorso sull’apertura amichevole” (o “Discorso sull’apertura benevolente”) fa parte del Canone Pāli, in particolare del Suttapiṭaka o “Cesta dei discorsi”, dove lo troviamo due volte, i.e. nella sezione Khuddakanikāya o “Mucchio dei testi brevi” (anche il Dhammapada, di cui ho recentemente tradotto una selezione di versi sublimi fa parte del Khuddakanikāya; vedi Dal Dhammapada) dove compare due volte, in Khuddakapāṭha 9 e in Suttanipāta, I, 8. Continua a leggere

L’illusione come dono divino (Bhagavadgītā, cap. XI)

Il capitolo XI della Bhagavadgītā è molto famoso perché in esso Arjuna, dopo averglielo esplicitamente chiesto, ottiene da Kr̥ṣṇa la possibilità di contemplare la sua (di Kr̥ṣṇa) forma suprema (rūpam aiśvaram), forma di cui il dio ha ripetutamente parlato nei capitoli precedenti. Continua a leggere

Pre-buddista o post-buddista?

Tutti (mi sembrerebbe strano il contrario) concordano sul fatto che il Buddha sia il primo “punto fermo” nella storia del pensiero indiano, nel senso che al Buddha si può assegnare una data sostanzialmente certa (V a.C.) mentre al Veda in generale, e alle upaniṣad in particolare (che sono la porzione più “filosofica” del Veda) no. Continua a leggere

Sull’importanza della pronuncia

Sāmaveda, Chāndogyopaniṣad, II, 22, 3-5 (ca VII a.C.)
3. Tutte le vocali sono collegate a Indra [re degli dei]; le sibilanti e i modificatori vocalici [ḥ, ṃ] sono collegati a Prajāpati [dio creatore]; tutte le consonanti sono collegate a Mṛtyu [dio della morte]. Se qualcuno dovesse riprendere il cantore riguardo alle vocali, questo gli deve dire: “Mi sono rifugiato in Indra: lui ti sgriderà”. Continua a leggere

Il dramma della vita (Mahābhārata, XI, 5-6)

Libro XI, Capitolo 5
Dhr̥tarāṣṭra disse:
1. Rivelami interamente e nel dettaglio la via dell’intelligenza, poiché è con l’intelligenza che si penetra quel mistero che è il Dovere (dharma).
Vidura disse:
2. Ora ti svelerò, dopo aver omaggiato il dio Brahma, come i grandi saggi parlavano di quel mistero che è il mondo della trasmigrazione (saṁsāra). Continua a leggere

Lo strapotere dei soldi

Potremmo essere spinti a pensare che l’attuale strapotere dei soldi dipenda dall’importanza che essi hanno assunto nel mondo capitalistico in cui tutti viviamo ormai da secoli. Eppure il famoso poeta sanscrito Bhartṛhari, di datazione incerta (fra il IV e il VI d.C.), è già perfettamente al corrente che la “virtù” più importante sono i soldi, come testimonia questo verso: Continua a leggere

La morte di Karṇa (Mahābhārata, VIII, 65-67)

Libro VIII cap. 65
Saṃjaya disse:
1. Quei due eccelsi uomini, mentre grande era il frastuono delle conchiglie e dei tamburi, entrambi con un carro trainato da bianchi cavalli, si scontrarono, il figlio del sūta detto Vaikartana [Karṇa] e Arjuna, a causa della pessima politica di tuo figlio [Duryodhana], o re.
2. Come due elefanti himalayani furiosi, che sembrano mettere in mostra le loro zanne per la femmina in calore, così si scontrarono i due eroi lanciati a grande velocità, Dhanaṃjaya e il figlio di Adhiratha. Continua a leggere