Archivi categoria: Ermeneutica

Il paṭiccasamuppāda o “teoria dell’origine interdipendente”

Il paṭiccasamuppāda (in sanscrito pratītyasamutpāda), traducibile con “(teoria dell’)
origine interdipendente (della realtà)”, è certamente qualcosa di molto importante per
il Buddha: egli lo formula (o volendo lo “scopre”) nella notte subito dopo l’illuminazione, appena ripresosi da sette giorni di enstasi meditativa (samādhi) e vi fariferimento svariate volte nei suoi discorsi. Continua a leggere

Il Mettāsutta o “Discorso sull’apertura amichevole”

Il “Discorso sull’apertura amichevole” (o “Discorso sull’apertura benevolente”) fa parte del Canone Pāli, in particolare del Suttapiṭaka o “Cesta dei discorsi”, dove lo troviamo due volte, i.e. nella sezione Khuddakanikāya o “Mucchio dei testi brevi” (anche il Dhammapada, di cui ho recentemente tradotto una selezione di versi sublimi fa parte del Khuddakanikāya; vedi Dal Dhammapada) dove compare due volte, in Khuddakapāṭha 9 e in Suttanipāta, I, 8. Continua a leggere

L’illusione come dono divino (Bhagavadgītā, cap. XI)

Il capitolo XI della Bhagavadgītā è molto famoso perché in esso Arjuna, dopo averglielo esplicitamente chiesto, ottiene da Kr̥ṣṇa la possibilità di contemplare la sua (di Kr̥ṣṇa) forma suprema (rūpam aiśvaram), forma di cui il dio ha ripetutamente parlato nei capitoli precedenti. Continua a leggere

Pre-buddista o post-buddista?

Tutti (mi sembrerebbe strano il contrario) concordano sul fatto che il Buddha sia il primo “punto fermo” nella storia del pensiero indiano, nel senso che al Buddha si può assegnare una data sostanzialmente certa (V a.C.) mentre al Veda in generale, e alle upaniṣad in particolare (che sono la porzione più “filosofica” del Veda) no. Continua a leggere

Dal Dhammapada

Il Dhammapada fa parte del Canone Pāli (Suttapiṭaka, Khuddakanikāya) e appartiene quindi allo strato più antico della letteratura indiana, se con letteratura intendiamo testi scritti: alcune, se non tutte, le parti dei Veda infatti sono certamente più antiche del Canone Pāli, ma i Veda furono messi per iscritto molti secoli dopo la redazione del Canone Pāli. Continua a leggere

La teoria del Sé

Mercoledì 13 sera, presso il centro yoga Odakayoga di Roberto Emanuel (https://www.bestyogashiatsu.com/), a Torino in via Cibrario 15, ho provato a comunicare l’importanza e la profondità della teoria del Sé, o teoria dell’ātman-brahman, per come è espressa nelle Upaniṣad più antiche, a un pubblico non specializzato che in gran parte non sapeva nemmeno che una tale teoria esistesse. Continua a leggere

L'”ideologia” della Bhagavadgītā

La Bhagavadgītā fa parte del Mahābhārata (risalente ai primi secoli d. C.), immenso poema (più di 100000 versi) che narra l’epopea di una famiglia reale, i Bhārata (tutti discendenti da un mitico re Bharata), che per una diatriba fra due ali di cugini, i Kaurava e i Pāṇḍava, finisce per sterminarsi a vicenda in una sanguinosa guerra che coinvolge tutti i regni e i popoli dell’India.
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Le infinite battaglie del rAmAyaNa e del mahAbhArata

E’ evidente che esista una relazione profonda fra il rAmAyaNa (rAma.) e il mahAbhArata (mahA.) nel senso che il primo è stato scritto avendo ben presente l'”opera” che il secondo è, e in più di un modo ad esso risponde.
Ne sono esempi evidenti il culto di rAma-viSNu nel rAmA. e quello di kRSNa-ziva nel mahA.,
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